Un po’ Fascetti, un po’ Ventura: Iachini, leadership e carisma per risollevare il Bari

L’arrivo di Beppe Iachini in terra barese ha rasserenato gli animi dei tifosi biancorossi, non proprio felici dopo le iniziali voci relative ad un possibile approdo di Cannavaro sulla panchina dei galletti. Sì, perché l’ex tecnico di Sampdoria e Chievo Verona ha dalla sua caratteristiche fondamentali che soprattutto in un momento di difficoltà come quello attuale che il club di Strada Torrebella sta attraversando, potrebbero tornare utili. Leadership, carisma ma soprattutto pragmatismo, caratteristica quest’ultima che si distanzia dall’ex Marino volenteroso fin dagli inizi di dare un’impronta offensiva alla squadra.

Iachini intende badare al sodo e sicuramente, farsi sentire a dovere negli spogliatoi come anche fungere da “padre” ai più giovani, non sarebbe poi così male come inizio. Il tecnico marchigiano si inserisce quindi in una storia, quella dei biancorossi, che trova diverse somiglianze con alcuni allenatori del passato, vedi Eugenio Fascetti a cui il “Sergente di Ferro”, così è stato soprannominato da molti degli addetti ai lavori, somiglia eccome. La tifoseria, ad oggi, nutre rispetto e stima calcistica per l’uomo Iachini, la stessa di Fascetti protagonista di alcune delle pagine più importanti della storia del Bari. A lui, con le dovute proporzioni, si affianca anche Gian Piero Ventura che grazie alle virtù poc’anzi citate, fece le sue fortune nel capoluogo pugliese. E poi, quel cappellino, ormai diventato simbolo del nuovo corso: a Iachini il compito di invertire il trend o quantomeno, di giungere il prima possibile alla salvezza.

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