GdM - Galano si congeda: "Ho sofferto tantissimo, ora cerco nuovi stimoli. Scarso utilizzo? Ecco la verità"

"Quanto avrei voluto giocare la finalissima contro il Cagliari, volevo spaccare il mondo! La sconfitta è stata l’ennesimo episodio di un anno da dimenticare". Parole e pensieri di Cristian Galano, che ha affidato a La Gazzetta del Mezzogiorno il suo sfogo, composto ma comprensibile, figlio di una stagione, la sua, ben lontana da quella che aveva sognato alla vigilia.

Addio senza polemiche ma non senza dispiacere. Il contratto dell'ex Pescara è scaduto lo scorso 30 giugno. Nessuna possibilità di rinnovo: e come potrebbe essere diversamente, visto lo scarsissimo utilizzo durante lo scorso campionato, chiuso con solo quattro presenze e tantissime (forse troppe) panchine e tribune.

"A gennaio 2022 la proposta del Bari mi commosse. Avevo l’opportunità di tornare nella “mia” squadra ancora una volta, con una proprietà solida e un sogno ben impresso: conquistare la A. I primi quattro mesi non erano stati all’altezza e ho cercato di presentarmi in ritiro al meglio, ma nel frattempo arrivavano tanti calciatori in attacco, per me non c’è stato mai un vero spazio" la denuncia di Galano, che ha tenuto anche a precisare che alla base del suo scarso utilizzo non ci sono mai stati problemi fisici: "Sentire che fossi un infortunato cronico, un calciatore finito. Non ho mai avuto problemi tali da essere realmente indisponibile: mi dispiace che su questo nessuno abbia speso una parola, in fondo, per il Bari ho sempre dato tutto. In biancorosso conto 198 presenze: sarebbe stato gratificante toccare quota 200, invece non ho potuto raggiungere nemmeno questo traguardo. Non mi sono sentito rispettato come avrei voluto".


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