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| Titolo: 10/03/16 - Esclusiva FG - Cheng-Bari, Bellinazzo: "I gruppi cinesi di solito chiudono subito" Gio Mar 10, 2016 2:57 pm | |
| Un comunicato, quello del Gruppo Winston e del suo chairman, Herman Cheng (o Zheng, che dir si voglia), a cui tarda ad arrivare una risposta ufficiale. E, nel silenzio, un fiorire di ricerche e approfondimenti selfmade da parte dei tifosi biancorossi. Anche in seno alla società Bari, dopo settimane di trattative, e adesso con l’ingombrante ed eloquente silenzio dopo il comunicato del Gruppo Cinese interessato ad investire nella società biancorossa, filtra ora un palpabile scetticismo. Scetticismo che aleggia da tempo anche tra i tifosi, che con dovizia sono stati i primi a cercare informazioni sul web a proposito del Winston Group e di Cheng, con risultati, sembrerebbe, non del tutto confortanti. Del resto, da queste parti è ancora vivo il trauma dell’esperienza della bufala-Timothy Barton, arrivato in pompa magna con un low cost in Puglia, con zero dollari in tasca. Ecco perchè adesso l’ambiente è molto vigile in tal senso, e al primo posto, più che promesse di futuro radioso e “palcoscenico che la città di Bari merita” (che è il mantra che ogni soggetto che si avvicina al Bari ormai da decenni ripete come un leit motiv) qui vogliono scongiurare il rischio di un Barton in salsa cinese. Ad inquietare particolarmente è un cinguettio twitter in cui Leo Volpicella, advisor della trattativa tra Gruppo Winston e club di Paparesta, lo stesso uomo che pochi giorni fa in un comunicato si esprimeva polemicamente sulla riservatezza del club a fornire i propri bilanci, qualche settimana fa menzionava lo stesso Cheng. Il quale, se il profilo menzionato dal suo stesso advisor è corretto, vanterebbe 17 followers: non esattamente il miglior biglietto da visita per un importante uomo d’affari. Che, ovviamente, può voler dire tutto o niente: può anche trattarsi semplicemente di una menzione a un profilo sbagliato, del fatto che mr Cheng possa anche essere quanto di più lontano dal propotipo del cinguettatore compulsivo, o di qualsiasi altra ragione. Ma, alle tante perplessità sulla vicenda, può contribuire anche l’immagine di un magnate cinese da 17 follower.
Una vicenda ancora bloccata, sulla quale comunque dal Bari, per ora, non provengono commenti ufficiali. Ma per capirne di più abbiamo chiesto lumi sulla questione, in esclusiva, a uno dei giornalisti italiani maggiormente esperti di calcio e business, e senza ombra di dubbio il più informato sulle dinamiche dei rapporti tra mercato cinese e calcio europeo, Marco Bellinazzo, de II Sole24Ore: “Me ne sono occupato perchè nelle scorse settimane dalla società del Bari venivano indicazioni sulla difficoltà di approfondire la posizione economica di questi possibili investitori, di cui era noto l’interesse ma decisamente meno la parte economica. C’è quindi una certa perplessità di fondo, c’è da dire che questo gruppo continua comunque a ribadire l’interesse per il Bari, il punto è che andare a verificare la solidità partimoniale è complicatissimo, rispetto a realtà italiane, dove con una visura camerale è già possibile farsi un’idea. Le difficoltà, in casi come questo, sono enormi”. “L’idea di base e che c’è grandissimo interesse da parte del mercato cinese di investire sul calcio italiano”, prosegue Bellinazzo, “il Milan ne è l’emblema. Ma va anche detto che quando grandi aziende cinesi si trovano a voler investire nel calcio, lo fanno in maniera determinata, non con mille trattative lunghe mesi, alla luce del sole. In questo senso l’Atletico Madrid e il City sono un esempio chiaro. Quando ci sono trattative fiume, molto lunghe, è indice di problemi molto grossi, che alla fine possono inficiare la trattativa”.
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