09/11/15 - GdM - Scommesse ed ultrà, Bellavista: "Masiello dice il falso. Ora gioca in A"

"I capi ultrà ci chiedevano di perdere le partite, ma anche Antonio Bellavista lo aveva fatto spesso". Accuse pesanti quelle di Andrea Masiello, rese note qualche giorno fa in uno dei processi sul calcioscommesse. Dichiarazioni che hanno scatenato la rabbia e la frustrazione dell'ex centrocampista biancorosso che, come un fiume in piena, ha deciso di raccontare la sua verità: "Gli ultras non sono certo gente pesante. Se ne avessi conosciuto qualcuno, non avrei mandato loro", ha detto lo stesso Bellavista a La Gazzetta del Mezzogiorno.

20mila euro a Masiello per far perdere il Bari. L'ex calciatore sostiene: "E' falso. In quei giorni quando ci sarebbe stata la consegna, non ero neanche in città. La sconfitta poi veniva pagata a 1,20. Avrei dovuto scommettere 100mila euro solo per rientrare dall'investimento. Una follia. L'accusa di Masiello? Una strategia difensiva. Dire anche cose non vere che facevano piacere alla Procura ha pagato. Occorre provare quello che si sostiene. In sede sportiva Masiello ha avuto una squalifica minima. E ora gioca in serie A".

Eppure sono stati tanti gli errori commessi dall'ex capitano dei galletti: "C'è stato un periodo della mia vita in cui sono stato molto superficiale. Ho frequentato cattive compagnie, dagli zingari al gruppo di Bologna. Ancora oggi faccio fatica a ritornare in me stesso. Se fossi stato più lucido non avrei fatto cose che non sono da me, ma credo di continuare a pagare un po' troppo. Chiedo scusa. Sono squalificato da cinque anni, fuori dalla Figc. - ha proseguito - Ho sbagliato come tanti e ritengo che qualcosa debba essere rivisto nella giustizia sportiva".

E circa i rapporti con Masiello? Bellavista ammette di averlo conosciuto: "L'ho conosciuto nelle stagioni di Conte allenatore. Lo chiamavo spesso perché sapevo che lui e i suoi amici avevano organizzato delle partite. Cercavo informazioni da scommettitore. Quando giocavo a calcio non ho mai scommesso. Mi si poteva rimproverare gesti tecnici sbagliati. Non avevo grandi piedi, ma ero tutto cuore e grinta. Nessuno può negarlo".