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 Stellone: «Serve l'atteggiamento giusto. Mia idea è difesa a 4»

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MessaggioTitolo: Stellone: «Serve l'atteggiamento giusto. Mia idea è difesa a 4»   Stellone: «Serve l'atteggiamento giusto. Mia idea è difesa a 4» EmptyDom Apr 29, 2018 4:52 pm

Stellone: «Serve l'atteggiamento giusto. Mia idea è difesa a 4» Stellone-5_2319

Giornata di presentazioni oggi al "Tenente Onorato" di Boccadifalco, con il nuovo allenatore Stellone che si presenta alla stampa. Ecco le prime dichiarazioni:

«Ci sono tante sensazioni belle da provare. Da giocatore ho sempre scelte piazze importanti, anche magari scendendo di categoria. Ho voluto sempre le giuste emozioni della piazza - ha detto Stellone - Come Napoli, e prima del Napoli c’era stato un avvicinamento al Palermo. E ora vengo come allenatore e non per screditare le altre squadre, ma puntavo ad una piazza importante come Palermo. E’ capitata l’occasione e non me la sono fatta sfuggire. Tutto molto intensamente, ho parlato ieri con il presidente e con il direttore. Domani c’è questa partita contro il Bari che per me è importante. Puntiamo alla promozione, meglio se direttamente. Ci sono tante squadre in corsa, oltre a Frosinone e Parma. E’ un mini torneo: vincerà chi arriverà con la testa e con le gambe più forti. Tutte avranno partite difficili, dipende da noi».

Il nuovo allenatore avrà poco tempo per preparare la partita contro il Bari: «Tutte vogliono vincere, la differenza la fa la preparazione alla vittoria. Vogliamo mettere alle spalle il periodo negativo che hanno avuto tutte tranne l’Empoli. Noi possiamo farcela, pensando una partita alla volta. Domani avrò mezza giornata di tempo per preparare la partita. Ho parlato con i ragazzi: sono delusi per la partita di Venezia, ma carichi per affrontare la fine del campionato. Non vedo l’ora di cominciare».

Stellone dovrà fare i conti con l'influenza di Zamparini sul piano tattico: «Tutti i presidenti sono i primi tifosi. Zamparini ha fatto cose importanti nella sua vita, non solo nel calcio. E’ una persona colta che sa di calcio. Ognuno deve rispettare il proprio ruolo. L’allenatore allena, i giocatori giocano. Che poi il presidente dia il suo pensiero è normale. Io devo pensare al mio lavoro. Una cosa è certa: so che se devo sbagliare, devo farlo con le mie idee. Se scendi a compromessi, nel calcio come nella vita, vai incontro ad un boomerang. Non ho subito alcuna pressione. Se si è cambiato, è perché il presidente spera e pensa di dare una scossa alla squadra. Sono prontissimo a giocarmi le mie carte e a mettere in campo la formazione che penso più giusta in base agli avversari e alla settimana di lavoro. Per domani ho poco tempo, purtroppo. Ascolto tutti, ma è giusto prendere le proprie decisioni».

Prosegue la presentazione di Roberto Stellone, nuovo allenatore del Palermo. Dal "Tenente Onorato" di Boccadifalco il tecnico parla della sua nuova avventura:

«Non ho la presunzione di dire cosa è stato sbagliato. Durante l’anno, tutte le squadre hanno momenti negativi, è fisiologico. Il Palermo, come il Frosinone, ha problemi di risultati. Può essere fisico o mentale. Avendo poco tempo, oggi posso inculcare ai ragazzi il mio credo, la mia mentalità. La mia idea è che se vinciamo quattro partite, andiamo su direttamente. Potrebbero bastarne anche tre, dipende anche dagli altri - ha detto il nuovo tecnico rosanero - Se non dovessimo riuscirci subito, ci saranno i playoff ed è importante la classifica. Su un punto devo intervenire subito: serve aggiungere alle qualità di questa squadra l’atteggiamento giusto, la voglia di scendere in campo senza timore. Dobbiamo voler vincere tutte le partite, per evitare di avere rimorsi dopo. Dobbiamo avere un equilibrio tattico: essere coperti, sì, ma offendere. Sono contento se alla fine della partita abbiamo tirato in porta più dell’avversario, perché spesso vince la squadra che ha calciato più in porta. Il Palermo è una squadra ben quadrata che subiva pochi gol. Se dobbiamo trovare un punto per cui oggi non è come l’Empoli, è la fase offensiva. Ci vuole tempo e non ce l’abbiamo, quindi devo inculcare in breve tempo questo credo. La prima cosa è lo spirito di sacrificio e di abnegazione. Basta un giocatore senza la motivazione giusta per non arrivare al risultato. Soprattutto in Serie B».

Stellone ha parlato del suo staff: «Gorgone secondo, Gennari come collaboratore tecnico, Rosato come match analyst. Li avevo anche a Bari. Il contratto? Due mesi più un anno con rinnovo automatico. Cambiano le opzioni in base al raggiungimento della A».

Il nuovo allenatore ho parlato anche del possibile nuovo modulo: «Ho delle idee e delle certezze. E’ capitato da giocatore che neanche sapevamo come si stava in campo come modulo. Quello che conta domani sarà l’atteggiamento. Il modulo? Lo vedremo oggi in base ai giocatori a disposizione e all’allenamento. Dipende da alcuni aspetti. L’idea mia è la difesa a 4. Parliamo di dettagli che sta a me mettere in testa ai ragazzi. Una difesa a 5 mi dà più copertura. Oggi deciderò con calma se mantenere lo stesso modulo o cambiare».

Stellone ha fato riferimento anche all'ex Tedino: «E’ la prima volta che io subentro. Sono sempre partito dall’inizio. Quando sono stato esonerato non mi aspettava nessuna chiamata. Non ho chiamato Tedino perché tutte le informazioni le ho avute dal direttore. Non ci ho pensato, non ho avuto il tempo. Ho parlato con il ds Valoti e con i ragazzi singolarmente. Ho preferito così per capire il più possibile».

Roberto Stellone, nuovo allenatore dei rosa, prosegue la sua conferenza di presentazione al Tenente Onorato di Boccadifalco parlando di infortuni e del gruppo:

«Infortuni? Sono tutti importanti, ma ce ne sono altrettanti importanti che scenderanno in campo, perché abbiamo una rosa che ci permette di vederla così. Il Bari è una squadra forte che cercherà di recuperare punti al Palermo e dall’altra parte troverà un Palermo che cercherà di distanziarla. Difficile capire chi scenderà in campo, hanno tanti giocatori importanti. Degli aspetti tattici degli avversari di solito parliamo il giovedì, oggi dovremmo già sapere tutto».

«Il colloquio con i ragazzi? Non è stato per capire che problemi ci fossero. Ci siamo detti dove si vedono di più in campo, soprattutto con i giocatori più duttili. Abbiamo parlato anche la loro sensazione. Quando ci parli a quattrocchi è diverso, vedi la convinzione del giocatore, la condizione. Ho visto un gruppo consapevole che si può fare. Siamo convinti. Ci credono tutti e sarà fondamentale acquisire quel pizzico di entusiasmo dopo questa sconfitta pesante».

«Trajkovski? Fu il gol di Gilardino a rovinarmi (ride, ndr). Con Sicignano ci siamo visti ieri: ritrovo un ex compagno con cui ho giocato a Frosinone e già lì siamo diventati amici. Per inserirmi mi darà una grande mano. Serve immediatamente che i giocatori capiscano quello che per me è fondamentale, come noi dobbiamo capire le potenzialità che abbiamo. Oggi questa è la situazione e dobbiamo adattarci immediatamente per lottare dal 1’ al 95’ per centrare la vittoria. Se cerchiamo sempre la vittoria, aumentano le probabilità di vincere. Con 4 pareggi non andiamo su direttamente, con 4 vittorie sì».

Roberto Stellone, che sostituisce l'esonerato Tedino alla guida del Palermo, prosegue la conferenza stampa esponendo la sua opinione su alcune individualità dei rosa e sul testa a testa con De Biasi per la panchina rosa:

«Se c’è il tempo per inculcare la mia mentalità? La fortuna degli allenatori la fanno i giocatori. A me serve capire lo stato fisico di tanti giocatori. Poi quello che conta è la mentalità, l’atteggiamento. Dipende anche dai segnali che dai ai ragazzi durante la partita. Se esce la palla al 90’ e stiamo pareggiando e io vado a prenderla immediatamente, quello è un segnale. Se la palla esce e faccio finta di non vederla, magari passa il messaggio opposto. Di certo, come caratteristica mia, sono felice se al 90’ abbiamo fatto 20-30 tiri, non 600 passaggi. Il possesso palla è utile, ma senza tiri non si fa gol. La mia idea è essere propositivi, che non vuol dire andare all’arrembaggio. Ci vuole equilibrio, in campo e fuori, per remare tutti dalla stessa parte. Tutte le scelte che faremo, saranno fatte per vincere. Durante l’anno è diverso, oggi dobbiamo provare a vincerle tutte».

«Coronado falso 9? Per fare quello che fa il Napoli, ci vogliono giocatori e tempo e allenatore che crede in quegli schemi. Noi non abbiamo tempo. Coronado ha grandissima qualità, se lo metto come mezza punta e lo lascio libero può essere determinante anche 15 volte in una partita, se lo metto esterno e deve seguire il terzino, può perdere qualcosa in avanti. Non è un esterno. Si deve lasciare libero di agire. Noi dobbiamo mettere i giocatori in condizione di rendere al massimo. Se Coronado rende da una certa parte del campo, là deve stare. La Gumina? Mi piace, ha coraggio e gamba, ci tiene. E’ importante come tutti. Ho visto l’occhio giusto in lui».

«Testa a testa con De Biasi? Ah, sono stato testa a testa con De Biasi? (ride, ndr). No, non ho avuto il tempo di pensare a questo. Vista la sconfitta a Venezia, ho sperato nella chiamata. E’ normale che si pensi a tanti allenatori e non solo ad uno. Sono contento di essere io qui».

Durante la conferenza stampa di presentazione al "Tenente Onorato" di Boccadifalco, il nuovo allenatore del Palermo Stellone parla del giovane La Gumina, dell'attitudine che dovrà avere la squadra in campo e della partita di domani sera, senza dimenticare della sua esperienza come tecnico del Bari:

«Consigli a Nino? Non farò in tempo a spiegare certe cose. Oggi a me serve far scendere in campo attaccanti che sappiano quello che devono fare. Lascio molta libertà di decidere. Fatemelo vivere per qualche partita e vediamo. Si può essere anche offensivi, ma se poi l difesa chiama il centrocampo per fare filtro ti abbassi».

«Se sto vincendo 2-1 alla fine che faccio? Non c’è una regola scritta, la mia idea è che se togli davanti magari l’altra squadra toglie un difensore e mette un altro in avanti. Il risultato alla fine dà ragione alle scelte. Se vinci, bravo l’allenatore; se perdi, il contrario. Come idea, ripeto, è che se restiamo in 10 per un’espulsione, l’idea è comunque di tenere due attaccanti. Se ho la sensazione che stiamo andando in difficoltà, si continua ad attaccare. L’1-0 non basta, non siamo difensivi».

«Cosa non ha funzionato a Bari? Non ho nulla contro il Bari, ringrazio per l’opportunità che mi hanno dato. Quando non arrivano i risultati è giusto cambiare l’allenatore. In questo momento io penso solo ed esclusivamente al Palermo. Non la preparo in maniera diversa perché di fronte c’è una ex squadra. Vincere domani potrebbe portare motivazioni forti per il resto del campionato».


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