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 Guberti: "Estraneo al calcioscommesse, fatto un solo errore. A Perugia ostacolato"

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MessaggioTitolo: Guberti: "Estraneo al calcioscommesse, fatto un solo errore. A Perugia ostacolato"   Guberti: "Estraneo al calcioscommesse, fatto un solo errore. A Perugia ostacolato" EmptyGio Dic 14, 2017 6:26 pm

Guberti: "Estraneo al calcioscommesse, fatto un solo errore. A Perugia ostacolato" Dc21932c4cfea2da0d4e06d5e09714ae-65602-c39c66dc330f67ef3867dd8ea20cb41d

Il paradiso, la consacrazione e la rapida discesa, a strapiombo sull’inferno. Negli anni a cavallo fra il 2009 e il 2011, la storia calcistica di Stefano Guberti ha subito diversi potentissimi scossoni, che hanno inevitabilmente condizionato e parzialmente ostacolato la sua crescita personale. I sei mesi di Bari, che potevano e dovevano essere per lui il trampolino di partenza verso una carriera da assoluto protagonista, si sono al contrario trasformati in un punto di arrivo. Da lì in poi, nulla è stato come prima. Più anni son trascorsi, svariate esperienze sono ormai state messe alle spalle. Quella che era una giovane promessa adesso è un punto fermo del Robur Siena, secondo nel girone B di Serie C. La sua ex squadra, invece, si appresta ad affrontare la delicata sfida del Curi contro il Perugia, compagine nella quale lo stesso Guberti ha militato fino alla passata stagione.

Intercettato, per l’occasione, dalla redazione di Tuttocalciopuglia.com, l’esterno offensivo classe 1984 si è concesso in una lunga intervista esclusiva, dando libero sfogo a diversi ricordi: “Sono rimasto a Bari per appena sei mesi, poi mi è capitata un’opportunità (quella di andare alla Roma)che non potevo non prendere, perché magari si sarebbe presentata solo una volta nella vita. Rimpiango di non essere mai riuscito a tornare, non perché non l’abbia voluto io, ma perché non è mai capitata l’occasione giusta. Mi dispiace per quello che è successo dopo: mille cose sono state raccontate in modo inesatto, a Bari sono stato assolto a livello penale. Si tratta di una storia molto lunga. Non ho mai fatto qualcosa che non fosse nel giusto. L’unico errore che ho commesso è stato quello di tapparmi le orecchie e far finta di niente in alcune situazioni che sinceramente poco mi interessavano. Non ero il padrone di Bari, ero lì da qualche mese e mi sono fatto i fatti miei. Forse qui ho sbagliato. Se tornassi a quei momenti con l’età e la consapevolezza di ora, magari agirei in maniera diversa”.

Da Conte a Grosso. Dal passato al presente, con l'auspicio di rivivere presto certe sensazioni: "Conte? Sarebbe troppo facile dire che fosse predestinato. Posso dire che, però, si vedeva che avesse delle qualità sia come allenatore che come persona in grado di gestire il gruppo. Aveva delle idee utili alla causa e molto avanzate. Era devastante nei momenti di difficoltà, trasmetteva serenità e voglia di arrivare. Riusciva a tirare fuori il meglio di noi, era capace di farti sentire più forte degli altri. Si scendeva in campo con la sensazione che gli avversari ci temessero. Quella con lui è stata l’annata in cui, tanto a livello fisico quanto a livello psicologico, mi sono sentito meglio in tutta la mia carriera. Grosso sta compiendo un gran lavoro, a Bari non è facile fare quello che sta facendo lui, soprattutto con una squadra abbastanza nuova. Il campionato cadetto è particolare: solitamente riesce a vincere chi è più costante degli altri. Quella biancorossa è una delle piazze più calde che esistano per la B; è facile che un giocatore si possa caricare di pressioni che non dovrebbe avere, ma, visto il passato glorioso del Bari, è giusto e normale che la gente si aspetti grandi cose, specialmente se si considera che negli ultimi anni i galletti hanno avuto delle difficoltà e non sono mai riusciti a stare nelle prime posizioni di classifica".

Un pensiero finale sull'esperienza di Perugia e sul trasferimento a Siena, avvenuto nel corso dell'ultima sessione di mercato: "Perugia mi ha sorpreso, anche lei è una delle piazze calde di cui parlavo prima. E’ diversa da Bari perché quest’ultima nel passato ha avuto dei trascorsi ancora più importanti. Mi piacerebbe che le due squadre andassero a braccetto in Serie A. Il mio passaggio al Siena? Quest’ultima è stata un’estate piuttosto travagliata. Ho avuto delle divergenze di veduta con la dirigenza umbra. Non abbiamo litigato, ma loro hanno preferito che io non rimanessi lì e, nello stesso tempo, hanno ostacolato un mio passaggio in altre squadre di B. Così ho scelto di andare in una compagine che mirasse a salire di categoria e ho trovato il Siena. Sappiamo che sarà difficile perché il Livorno sta andando fortissimo, ma vedremo quello che succederà".

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