Bari-Pescara, attacchi a confronto. Galletti i migliori, Zeman segue a meno tre. I volti della sfida

Domenica sera allo stadio San Nicola il Bari proverà a far valere ancora una volta il fattore campo. L'avversario di turno sarà il Pescara, squadra molto simile ai galletti come fisionomia: grande propensione offensiva ma diversi bug difensivi sia per la compagine di Grosso che per quella di Zeman.

I NUMERI - I biancorossi, assieme all'Empoli, possono vantare il miglior attacco del campionato cadetto con 25 reti segnate; leggermente in ritardo il Pescara, che è andato in gol 22 volte. In casa il Bari è praticamente una sentenza: con 16 gol realizzati in 7 partite disputate ha una media superiore ai due gol a partita, un enorme vantaggio da cui partire. Il Pescara in trasferta ha segnato la metà rispetto a quanto fatto in casa (7 gol esterni) ma resta una squadra dalle grandi doti balistiche.

TRIDENTI A CONFRONTO - I due insostituibili per il Pescara sono Mancuso e Pettinari, con quest'ultimo che è il miglior marcatore della squadra con otto reti segnate. Solo una in meno rispetto a Galano, elemento a sua volta imprescindibile ma per la squadra pugliese. Il terzo elemento dell'attacco abruzzese può essere Benali o Capone, comunque un calciatore abile nel saltare l'uomo e creare la superiorità numerica. Dalla panchina Zeman può contare sull'apporto di Ganz, già a segno contro i biancorossi con la maglia del Como. In casa Bari, oltre al già citato Galano, anche Improta è entrato di diritto fra gli irrinunciabili, grazie allo straordinario inizio a suon di gol (7 fino ad ora). Il terzo slot in avanti vede in ballottaggio da alcune giornate Cissé e Floro Flores; il guineano tuttavia è apparso piú inserito negli schemi, fornendo anche tre assist oltre a segnare due reti.

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