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Mattia Maita è uno dei veterani di questo Bari. Giunto nel capoluogo pugliese quattro anni e mezzo fa, nel gennaio 2020, il messinese è uno dei punti fermi del centrocampo barese. Mezz'ala, regista, incursionista in area, forte in fase di recupero palla e in interdizione. Senza dimenticare la leadership in campo e il tanto carisma. Maita possiede tutte queste caratteristiche e le ha spesso sfoggiate in questi anni a Bari.
10 presenze in campionato e tre nei play-off nel primo campionato con i galletti, interrotto a marzo 2020 a causa Covid, e conclusosi con la finale persa a Reggio Emilia contro la Reggiana. Nell'anno successivo, ancora pieno di restrizioni, Maita ha preso per mano il centrocampo del Bari, collezionando 29 presenze in campionato e 3 negli spareggi promozione, segnando anche un gol. Il secondo anno in C,chiuso in maniera deludente rispetto alle aspettative, ha visto i biancorossi fermarsi al secondo turno dei play-off, contro la Feralpi.Il terzo anno è stato decisamente migliore. Cavalcata trionfale in campionato, conclusasi con la promozione dei galletti con tre giornate d'anticipo. E' stato un grande anno anche per la mezz'ala messinese, che ha collezionato 34 presenze, segnando due gol, di cui uno bellissimo con l'Avellino.
Lo scorso anno il ritorno in B, campionato che Maita ha ritrovato dopo ben 12 anni. Infatti nel 2010-11 esordì, giovanissimo, con la Reggina, per poi giocare sempre in terza serie. Al primo anno di B è autore di una stagione strepitosa: 32 presenze in campionato e 4 nei playoff, con un gol, a Cittadella, dopo una bella incursione. Un campionato condito da tante prestazioni di spessore. Dopo la finale play-off persa, l'estate scorsa, ha rinnovato fino al 2026 con i biancorossi. Il secondo anno di B è stato parecchio difficile sia a livello personale sia come risultati di squadra. Ben tre infortuni per il centrocampista, divenuto vice capitano del Bari; nonostante le noie fisiche è riuscito comunque a collezionare 30 presenze, spesso stringendo i denti. In totale sono 147 le presenze dell'ex Reggina con i biancorossi.
Nel mezzo, tanto qualità e sostanza, accompagnate da una grande dose di personalità. Dimostrò di averne tanta dopo Bari-Pisa, una delle partite crocevia della stagione. Il 30enne infatti disse ai microfoni di RadioBari: " Chi è in questa squadra da più tempo come me sta vivendo male, ma veramente male, questa situazione. Noi siamo forti e dobbiamo essere messi nelle condizioni giuste per esprimere il nostro valore. Se sono saltati tre allenatori ci sarà un motivo.Ora siamo a quattro partite dalla fine, è inutile parlare del passato perché bisogna ripartire e portare la barca in porto. Noi abbiamo bisogno di compattare tutto l'ambiente, se andiamo in C ci andiamo tutti. Per me sarebbe un fallimento vitale, mia figlia è cresciuta qui, per me è casa. Ci sono stato male". Parole dure, di un giocatore ferito e sempre dedito alla causa. Un giocatore che non ha mai mollato.
Ha dato tanto anche nei play-out, stringendo i denti per un altro piccolo fastidio, e ha portato la barca in porto, come aveva promesso.
Nel post-gara, ai microfoni di RadioBari, ha parlato così, a chi gli domandava del suo futuro: "Se me la sento di ripartire con il Bari? Bella domanda, ora andiamo a casa e poi ci penseremo". Parole criptiche che lasciano la porta aperta anche ad un eventuale trasferimento. Un'ipotesi che spaventa la tifoseria biancorossa, dato il già probabile addio al calcio di Di Cesare. Il saluto di Maita farebbe tanto rumore e tanto male ad un ambiente che ha bisogno di ricompattarsi e che ha disperato bisogno, mai come adesso, dei suoi uomini simbolo.
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