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 Faggi, il ragazzo di provincia. Il racconto da Mezzolara: parlano Nesi e Calzolari

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MessaggioTitolo: Faggi, il ragazzo di provincia. Il racconto da Mezzolara: parlano Nesi e Calzolari   Faggi, il ragazzo di provincia. Il racconto da Mezzolara: parlano Nesi e Calzolari EmptyGio Lug 13, 2023 11:15 am

Faggi, il ragazzo di provincia. Il racconto da Mezzolara: parlano Nesi e Calzolari 360094331_807808757665632_5287469174016262750_n-e1689177179405-800x500


Filippo Faggi è il primo acquisto del Bari in questa finestra di mercato. Un profilo voluto fortemente dal direttore Polito, habitué di questi colpi dalla C. Una storia, la sua, molto particolare, che lo ha visto in due anni scalare le categorie: Serie D, Serie C e ora Serie B.

Faggi è un prodotto del settore giovanile della Spal, ma nel suo processo di crescita c’è stato qualche intoppo. Mesi difficili, per un ragazzo nel fior degli anni e con la voglia di giocare a calcio che pian piano diminuiva. La svolta il Mezzolara, nelle figure del direttore Massimiliano Calzolari e del tecnico Michele Nesi.

I due sono intervenuti a PianetaBari.com, raccontando meglio quell’anno. A prendere la parola è inizialmente Calzolari: “Era rimasto fermo per almeno sei mesi dopo lo svincolo dalla Spal. Io lo conoscevo, avendolo visto più volte, e così l’ho portato da noi per rilanciarlo, perché ritenevo potesse avere una buona prospettiva nel calcio dei grandi. I primi mesi sono stati un po’ difficili, perché partiva da un periodo dove aveva staccato la spina. Bisognava fargli tornare l’entusiasmo. Ma da noi ha trovato l’ambiente giusto, un gruppo coeso e un allenatore che ha creduto in lui. Dopo tre mesi si è visto un ragazzo che ha fatto un cambio di marcia. Era chiuso da un suo coetaneo, che partiva con i galloni del titolare. Però a volte il destino viene in aiuto. Questo ragazzo ha avuto un infortunio pesante e a Faggi gli si sono aperte le porte. Faggi è stato bravissimo a farsi trovare pronto, malgrado non avesse avuto fino a quel momento grande spazio”.

Come si può capire, Faggi caratterialmente ancora non era pronto. Decisivo, allora, l’intervento da educatore di mister Nesi: “Ho un ottimo rapporto con lui. Tra infortuni e robe varie è ripartito. Era stato preso come un 2003 di contorno, ma la sua annata è completamente svoltata. È un ragazzo che sa quello che vuole e crede molto nei suoi mezzi. È consapevole, molto rispettoso ed educato ma soprattutto ha voglia di fare. Aveva una grande corsa e tecnica, ma non riusciva caratterialmente a metterla in pratica nei grandi proprio per una questione emotiva. Lo cazziavo molto, perché vedevo tutta questa potenzialità che non riusciva a esprimere. Con lui ho lavorato principalmente sotto questo aspetto ed è stato bravissimo a recepire i miei messaggi”.

Riprende la parola Calzolari: “A fine anno è arrivata la chiamata dell’Imolese, ma non nascondo che mi hanno chiesto informazioni altri tre/quattro club di C. A Imola ha fatto un anno importante e non può che farmi piacere quest’oggi la chiamata del Bari. L’ho sentito qualche giorno fa per fargli i complimenti, perché siamo rimasti sempre in contatto. È molto legato al nostro ambiente e ci è venuto a trovare più volte. Era soddisfatto, ha detto che questa è un’opportunità davvero importante e ce la metterà tutta per mostrare il suo potenziale. Per lui è un sogno”.
Mister Nesi aggiunge: “Faggi è un ragazzo molto educato, ma cazzuto. Sì, secondo me lui è pronto per Bari. Per me può sorprendere tutti.  Dentro di sé sa che se la va a giocare, perché Filippo un obiettivo ce l’ha”.

I due sono concordi sul ruolo in campo di Faggi: “La sua collocazione è la classica mezzala moderna. Ha corsa, capacità di inserimento senza palla, ma non disdegna la fase di non possesso. Salta anche bene di testa, sebbene sia piccolino. Si esprime al massimo delle sue caratteristiche a sinistra, anche se è un piede destro. Gli piaceva rientrare sul piede forte e tirare, ma può giocare indistintamente in entrambe le zone”.

Infine, l’aneddoto del direttore Calzolari: “Mi colpì il giorno del raduno, rispetto a tanti altri 2003 che c’erano. Arrivò con la sua cartellina e tutti i documenti pronti, così come avevo chiesto. Di solito qualcuno si dimentica sempre qualcosa, lui invece arrivò preparato. Mi fece capire che con la testa era già pronto ad entrare nel calcio dei grandi”.

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