Feola: "Stanchi e non lucidi. Dobbiamo rimanere sul pezzo"

Quinta vittoria consecutiva e vantaggio in classifica inalterato per il Bari. Al termine della sfida del San Nicola è intervenuto in zona mista Andrea Feola. Il centrocampista ha così spiegato le difficoltà evidenziate contro il Troina: "Ci aspettavamo una squadra tosta e si è visto. Il turno infrasettimanale non è mai facile. Venivamo da una partita sul sintetico, in tanti hanno giocato entrambe, la stanchezza si è fatta sentire. Quando non giochi bene e vinci è un bel dato. Non eravamo lucidi. Loro erano fisici, lanciavano spesso la palla e scavalcavano il centrocampo. Dovevamo essere bravi sulle seconde palle e palle sporche. Anche a Portici partita simile. Ma è andata bene, ci prendiamo questi 3 punti, ci adeguiamo alla categoria".

Il classe '92, alla seconda partita consecutiva da titolare, ha così fornito una spiegazione sul suo utilizzo ridotto (14 presenze ma solo 3 dal primo minuto): "Ogni giocatore vuole giocare sempre. Al mio posto ci sono Hamlili e Bolzoni. Bisogna essere realisti, sono grandissimi giocatori. Quest'anno abbiamo pure il vincolo degli under. Dobbiamo pensare più al collettivo che al lato personale. L'obiettivo è vincere il campionato. Nove lunghezze sono tante ma dobbiamo rimanere sul pezzo e non abbassare l'asticella. Negli ultimi anni, anche in C, campionati già vinti si sono complicati. Pensiamo a noi e a fare più punti possibili".

Subentrato a gara in corso, l'ingresso di Andrea Feola è servito a serrare le fila dopo il vantaggio maturato nel corso del primo tempo. La panchina però non sta affatto stretta al centrocampista sardo: “Hamlili e Bolzoni sono due giocatori di grande livello – ammette nel post-gara -. È normale trovare poco spazio, ciò che conta è portare questo club in altre categorie in fretta. Tutti si sono calati alla perfezione, sappiamo di vivere un progetto pluriennale. Oggi non si è visto il miglior Bari ma ci siamo ben adattati alla partita. Nel secondo tempo non era facile ripartire, loro giocavano palle lunghe e impedivano spesso le nostre controffensive”.


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