15/08/15 - A Bari c'è una piccola Inter. Con Paparesta la svolta: mercato e politica, intesa totale

Dici Inter e ai tifosi del Bari brillano gli occhi. Tutto merito degli anni '90 e di quegli inconfondibili blitz che hanno caratterizzato in era moderna gli incroci con i nerazzurri. Protti e Masinga, ma anche i baby Enyinnaya e Cassano, saliti alla ribalta della cronaca ormai quasi un ventennio fa proprio contro il club del biscione.

Oggi, in assenza di sfide del campo, è il mercato ad evidenziare il legame. L'esodo da Milano ha coinvolto Bari quest'estate, e una scorpacciata di talenti si è già abbattuta in un ambiente sempre attento a determinate parabole. Donkor, Puscas e Camara, ai quali presto potrebbe aggiungersi anche il portierino rumeno Ionut Radu. I frequenti viaggi milanesi di Paparesta (comparsate a San Siro annesse, ndr) hanno lentamente fabbricato, già nel corso del passato campionato, una corsia di cortesia. I voti comuni in tema di politica calcistica, le partnership con Infront, hanno sublimato pure i principi di simpatia.

A fine giugno il Bari aveva già in mano Donkor e Camara (quest'ultimo annunciato solo dopo un periodo di monitoramento fisico). Con Puscas ha dovuto aspettare una manciata di giorni in più. Ma proprio l'avvento in Puglia di un giocatore estremamente chiacchierato come il rumeno, già lanciato da Mancini in prima squadra (fu preferito al campione del Mondo Podolski in un match da dentro o fuori di Coppa contro il Napoli), ha rappresentato l'affare sulla carta più brillante.

PROIEZIONI - L'attaccante di Marghita è evidentemente il fiore più atteso a sbocciatura. Prima punta o seconda, anche ala del tridente come nel primo tempo del test di ieri col Locorotondo. Fisicamente è già pronto. Bari dovrà costruirgli personalità e futuribile collocazione tattica. Devono raggiungere la migliore condizione Donkor e Camara, in questi giorni a parte (un deficit calcolato...). Radu, in caso di arrivo, crescerà alle spalle di Guarna. Sarà interessante scoprire se il suo ingaggio scalzerà sul serio Micai dalla poltrona di dodicesimo.




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