09/09/15 - UFFICIALE: Raffaele Rubino nuovo osservatore

Nuova avventura in arrivo per l'ex attaccante Raffaele Rubino. Secondo quanto appreso dalla nostra redazione, entrerà a far parte del Bari con il ruolo di scout per il nord e centro Italia.





TMW

Raffaele Rubino, classe ’78, barese di nascita e fiorentino di adozione, con la maglia del Novara – di cui è stato lo storico bomber (87 le reti all’attivo) fino alla stagione 2013/2014 – ha conquistato un insolito record: è stato l’unico giocatore nella storia del calcio italiano ad aver realizzato almeno un gol in tutti e quattro i campionati professionistici con la stessa maglia.

Da oggi Rubino ricoprirà un incarico dirigenziale nella FC Bari 1908 come osservatore e collaboratore del responsabile tecnico Razvan Zamfir.
Lo abbiamo intervistato in anteprima per conoscerlo meglio e scoprire i suoi obiettivi in biancorosso.

Da calciatore a osservatore, il passo è stato veloce. In più a Bari, la tua città, la squadra per la quale tifi. Raccontaci le tue sensazioni.

Sono felicissimo. È molto strano tutto questo, ma estremamente sorprendente e piacevole, mai avrei immaginato di diventare osservatore per la squadra della mia città.
Ora posso dirlo: ho sempre sperato, un giorno, di giocare con la nostra maglia, ma non ci sono mai riuscito.
Sono cresciuto nel settore giovanile barese ma purtroppo non ho mai indossato la maglia biancorossa.
Ho sempre sperato di poterci riuscire, ma in qualche modo lo sto facendo ora, in un’altra veste….molto significativa, di prestigio e importante.

Ora sei osservatore. Come ti trovi nel nuovo ruolo?

È una esperienza nuova, voglio ringraziare pubblicamente il presidente Paparesta e Razvan Zamfir, hanno creduto in me prima di tutto come persona e poi come professionista, sono al loro servizio.
In questa sessione di calciomercato ho lavorato all’oscuro, al fianco di Zamfir, è stato un banco di prova, dovevo riuscire a mettere a frutto le mie conoscenze e metterle al servizio della società.
Con Zamfir ho una stretta collaborazione, farò un lavoro di scouting nel centro-italia, seguirò qualsiasi categoria: serie a, b, lega pro, campionato primavera, la categoria non importa, quello che importa sarà la grande capacità di capire dove andare a “pescare”.

Un barese al nord. Come si vive?

Sotto certi aspetti vivere e giocare al nord è diverso, hanno una prospettiva diversa, si, sono meno socievoli, hanno una mentalità più ordinata e organizzata e attenta al lavoro, pensano solo al lavoro.
Al sud siamo più calorosi, così come siamo allo stadio così siamo nella vita. Adoro il sud. Ora vivo a Firenze e sto benissimo.

Quali sono i tuoi obiettivi?

I miei obiettivi sono quelli della società, non faccio nulla di diverso da ciò che viene deciso e condiviso, senza mai uscire dal mio seminato, propongo tanto certo, e sfrutto la mia conoscenza.
Gli obiettivi che avevamo gli abbiamo raggiunti e siamo contentissimi.

Domenica, all’esordio con Lo Spezia, che sensazioni hai provato?

Domenica mi sono emozionato tantissimo. Ho pensato: non mi manca nulla del calcio, a 37 anni sei anche un po’ stanco e saturo, ma ciò che mi è mancato, e me ne sono accorto domenica, è quel brivido prima di entrare in campo ed emozionarsi per una gara, uscire dal tunnel e giocare la partita.
Mi manca il campo ma ora penso a questo nuovo percorso e sono felice. Ho vissuto la gioia del goal vissuto dagli spalti. Quando giochi non vedi i colori, ora posso iniziare a vederli.




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