Nenè in discesa: da titolare a seconda scelta. Quando l'esperienza non basta...

Dopo 13 giornate di campionato sono sempre più chiare ed evidenti le gerarchie e le idee di mister Fabio Grosso. In avanti la rosa biancorossa è caratterizzata da una particolare abbondanza (7 giocatori per 2/3 maglie), situazione nettamente opposta alle stagioni precedenti, dove spesso si facevano giocare sempre gli stessi a causa della mancanza di alternative concrete.

Nelle ultime giornate l'esplosione di Cissè, arrivato solo nell'ultimo giorno di mercato, ha sicuramente dato la scossa decisiva e delineato le graduatorie del reparto. L'ex Benevento e Galano sono, a furor di popolo, i titolari inamovibili mentre Floro Flores e Iocolano le prime alternative. Brienza, invece, è il jolly duttile da lanciare a partita in corso. Una domanda sorge dunque spontanea, e Nenè?

La torre brasiliana dopo aver guidato l'attacco nelle prime 7 partite stagionali (Coppa Italia e Serie B) non ha trovato più spazio. Una scelta tecnica ma non troppo derivata da prestazioni particolarmente deludenti. Il classe '93 ha pagato la mancanza di incisività sottoporta (solo un gol e poco presente in area di rigore) e quella brillantezza, rapidità e dinamismo, ideali nel ruolo di centravanti per Grosso. Ma notevole è sempre stato l'impegno e il lavoro di sponda per i compagni. Probabile che a questo punto Nenè diventi più utile in corso d'opera o in determinate situazioni per esperienza, sacrificio e capacità di adattamento, caratteristiche importanti in un campionato così lungo e ostico come quello cadetto.

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