07/07/15 - Tonucci: "Bari, ritorno alle origini"

Dieci anni di carriera di cui otto giocati in Serie B: Denis Tonucci, neo difensore biancorosso, è uno di quei giocatori considerati «di categoria».

Ventisei anni, le giovanili nel Cesena con cui ha esordito in Serie B, poi Piacenza, Vicenza, Modena, Brescia e una stagione nella massima serie francese con la maglia dell’Ajaccio: «voglio ritrovare la continuità – spiega -. Dopo la stagione in Francia, ho fatto un mercato particolare e ho firmato tardi con il Modena. Questo per me è nuovo inizio. Poi venire a giocare qui è un po’ come tornare alle origini. Mia mamma è di Bari, qui ho tanti parenti e da piccolo sono sempre venuto giù per le vacanze».

Ma non è solo l’aspetto affettivo ad averlo convinto a scegliere la Società biancorossa: «Bari è una piazza che mi ha sempre colpito per l’importanza che hanno la sua storia e la sua tifoseria spettacolare. E poi il San Nicola è uno stadio bellissimo. Tutto questo mi ha portato a scegliere questa città e questa squadra – prosegue -. Tutte le volte che sono venuto a giocare qui da avversario ho sempre sentito quel brivido che non senti sempre. Per me è una nuova grandissima esperienza».

Difensore centrale, si trova a suo agio sia nella difesa a 3, sia in quella a 4, e ha il vizio del gol: «La stagione in cui ho segnato di più è stata quella 2012/13 con il Cesena (3 gol in campionato e 1 in Coppa Italia ndr.). Il colpo di testa è una delle mie qualità, spesso salgo in area a dare una mano ai miei compagni sulle palle inattive. E per fortuna ogni tanto faccio anche gol - scherza -».

«Voglio fare meglio della passata stagione e contribuire a raggiungere gli obiettivi della squadra e della Società. Darò il 120%: la grinta e lo spirito di sacrificio non mi mancano – assicura -».

Infine non manca un raffronto fra il campionato italiano e quello francese: «ho giocato un anno nella Serie A francese (stagione 2013/14 ndr.). È un campionato difficile, che sta crescendo di livello grazie a squadre importanti come il Paris Saint German e il Monaco. Rispetto al campionato italiano è sicuramente meno tattico e ci sono più spazi nella fase offensiva. Per me è stata un’esperienza molto importante che mi ha fatto crescere calcisticamente».