10/12/15 - Repubblica - Gianluca Paparesta: "Siamo la squadra da battere, bisogna attrezzarsi"

"A ME interessa essere primo a fine campionato". La sconfitta di Modena, nel giorno che poteva essere quello del ritorno del Bari sulla vetta della classifica di B dopo sei anni, non ha scalfito l'ottimismo e la grinta del presidente del Bari Gianluca Paparesta.

Non è la prima volta, però, che il Bari si fa sorprendere.
"È vero e dobbiamo abituarci all'idea che contro di noi saranno in molti a giocare la partita della vita".

C'era da aspettarselo dal Modena.
"Lo sapeva anche chi è sceso in campo, ma nei primi venti minuti c'è stata una sorta di black out. Quel gol dopo pochi minuti ha ulteriormente galvanizzato il Modena, costringendoci ad una gara in salita. Ma questo Bari è stato diverso da quello arrendevole di Terni".

In effetti la reazione stavolta c'è stata.
"Dopo il gol di Sansone, avremmo potuto anche pareggiare. Si è visto l'orgoglio della squadra ambiziosa, ma non è bastato per evitare la sconfitta".

Eppure era la giornata propizia per prendersi la vetta della classifica.
"Venivamo da otto risultati utili consecutivi, ma non sempre si può vincere. In molti pensavano che a Modena avremmo vinto facile, ma queste nel calcio sono valutazioni sbagliate. La rabbia di tecnico e giocatori a fine partita mi fanno ben sperare di come questo sia stato il classico incidente di percorso".

È un Bari che soffre i turni infrasettimanali ?
"Avevamo già perso a Crotone e la storia si è ripetuta. La nostra è una squadra umana, che può risentire del fatto di giocare due volte in tre giorni".

Quanto si è fatta sentire l'assenza di Maniero ?
"È innegabile di come sia un giocatore importante, ma è stata l'occasione per vedere all'opera Puscas. Ed anche il greco Petropoulos ha fatto bene. Ma soprattutto è tornato al gol un giocatore importante come Sansone, che avrebbe potuto fare doppietta".

Bisogna riprendere la marcia domenica al San Nicola contro il Perugia.
"Sarà difficilissima ma la nostra rabbia deve essere superiore a quella degli umbri ".