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| Titolo: GdM - Bari, il cartello vendesi fino in Arabia e Usa Ven Mag 05, 2023 4:07 pm | |
| La squadra di Mignani insegue la promozione in A, mentre la società pone le basi per il passaggio di consegne BARI - Almeno tre piste aperte, dialoghi costanti che proseguono sottotraccia. Le grandi manovre sul futuro del Bari sono in corso. La società biancorossa è consapevole di avere per le mani un’opportunità unica, sebbene con circa due anni in anticipo rispetto al progetto originario: certi treni, però, non possono essere saltati. La serie A, insomma, sarà perseguita con tutte le forze, sebbene un’eventuale promozione comporterà la cessione del club in tempi record, entro trenta giorni dal termine della stagione in corso che si concluderà il prossimo 30 giugno.
DAGLI STATI UNITI ALL’ARABIA... - Giungono conferme sul concreto interesse di un fondo di investimento americano: un dialogo in corso da tempo, attraverso rappresentanti altamente referenziati. I rapporti con tale realtà sarebbero consolidati e il discorso non sarebbe limitato esclusivamente al salto nel massimo campionato. L’iniziativa, in pratica, potrebbe avere un seguito anche in caso di permanenza in serie B, ma in tale evenienza i tempi della trattativa potrebbero essere gestiti con maggiore calma. Ambienti, però, molto vicini alle big italiane, riferirebbero di una poderosa avanzata di un fondo arabo, pronto a mettere sul piatto un’offerta irrinunciabile. Sarebbe Aurelio De Laurentiis in persona a seguire l’evoluzione dell’affare, proposto da una realtà di altissimo profilo che fino ad un mese fa ha avanzato una serie di proposte per acquisire il Napoli, spingendosi oltre il miliardo di euro, ma ricevendo il rifiuto del patron della Filmauro, assolutamente impermeabile alla prospettiva di cedere la società campana. Da qui, l’idea di richiedere l’altro club appartenente alla famiglia De Laurentiis, ma, a differenza della realtà statunitense, la condizione imprescindibile sarebbe la presenza dei Galletti nel massimo campionato. Il progetto, infatti, prevedrebbe un maxi investimento per rilevare la società pugliese e costruire immediatamente una squadra in grado di non correre il rischio di retrocedere e stabilizzarsi, quindi, in A. Partire, invece, dalla B è una prospettiva che non sarebbe contemplata dagli investitori mediorientali. Almeno per il momento.
…FINO ALLA PUGLIA - Il Bari, però, non fa gola soltanto all’estero. La società non ha esposizioni debitorie, ha un assetto snello, un management rodato, una struttura che può essere potenziata senza dover ricorrere a spese folli. Senza dimenticare il valore aggiunto dello stadio San Nicola, in corso di restyling e tra i dieci impianti che fanno parte della candidatura italiana per ospitare l’Europeo del 2032. Ecco perché richieste di informazioni sarebbero sopraggiunte anche da un gruppo imprenditoriale del Nord Italia, sebbene, in quest’ultimo caso, le negoziazioni sarebbero ad uno stato embrionale. Così come è sempre d’attualità il nome della famiglia Casillo, già main sponsor della squadra: i rapporti con i De Laurentiis sono ottimi, ma non si è mai entrati nello specifico per una successione al vertice del club. Tuttavia, potrebbe essere un errore considerare fuori da qualsiasi opportunità la più fiorente impresa della regione. Sul piano “sentimentale” forse l’avanzata dei Casillo rappresenterebbe la soluzione ottimale. Inoltre, gli industriali baresi hanno già avuto modo di apprezzare il funzionamento della società e assicurerebbero continuità sugli asset e sugli uomini cardine del Bari.
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