Serie B, classifica sconvolta dalle penalizzazioni: spettro rinvio per i playoff

Finire la stagione al meglio, aspettando di capire che ne sarà dei playoff. È questo il compito del Bari, atteso domenica a Pisa dalla quintultima fatica del campionato di B. I galletti puntano realisticamente a fare il massimo possibile in quest’ultimo scorcio d’annata, nel tentativo di accorciare le distanze dalle prime due della classe (Frosinone e Genoa distano rispettivamente 10 e 6 punti dalla truppa di Mignani) per tentare l'assalto alla promozione diretta in A, e mantenere, in ogni caso, quantomeno quel terzo posto che, nella post-season, ammette direttamente alle semifinali degli spareggi, con indubbi vantaggi.

Pende, però, sull’attuale classifica cadetta, la spada di Damocle del procedimento in corso contro la Reggina (penalizzata ieri, in primo grado, di 3 punti per inadempienze di natura fiscale) e di quello che a breve potrebbe coinvolgere il Parma, reo di non aver rispettato, come i calabresi ma per ragioni diverse, le scadenze previste per il 16 marzo scorso (ai reggini la sanzione delle ultime ore proviene, invece, dal mancato pagamento di alcune somme dovute entro il 16 febbraio). Per una dinamica simile a quella che ha interessato i ducali, ma antecedente, è stato inflitto in graduatoria il -1 al Genoa.

Questo implica, senza dubbio, che l’ipotesi di rinvio dell’inizio dei playoff, paventata da più parti, prenda decisamente corpo. La società calabra, in proposito, ha già fatto sapere attraverso un comunicato ufficiale di essere pronta a ricorrere contro la penalizzazione, in ogni sede: “La Reggina prende atto del dispositivo emanato in data odierna dal Tribunale Federale Nazionale presso la FIGC, con il quale sono state irrogate le penalizzazioni di un punto (deferimento n. 668) e di due punti (deferimento n. 669) a carico della stessa. La Società - pur rilevando in termini positivi il fatto che, per la prima volta, il Tribunale Federale Nazionale ha irrogato una sanzione inferiore al minimo edittale previsto dall’art. 33.4. del Codice di Giustizia Sportiva della FIGC - manifesta sin da ora la propria volontà di impugnare la decisione in questione (non appena saranno pubblicate le relative motivazioni) innanzi alla Corte Federale di Appello (nonché al Collegio di Garanzia dello Sport, al TAR Lazio ed al Consiglio di Stato, laddove fosse necessario). La Società ritiene, infatti, di avere pieno titolo al proscioglimento in entrambi i deferimenti, avendo la stessa dovuto ottemperare alle preclusioni imposte dal Tribunale Fallimentare in relazione al pagamento dei contributi e degli emolumenti in questione, situazione perfettamente assimilabile a casi analoghi già decisi favorevolmente dal Collegio di Garanzia dello Sport (decisioni nn. 18/2015, 1/2021 e 101/2021).”


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