De Trizio: "Il Bari, questione di sangue. I baresi sono importanti: Catuzzi, Bigica, Amoruso

Tanti anni a Bari, Giorgio De Trizio è fra le bandiere del club biancorosso: "E ne sono fiero. Ho sempre indossato e difeso con orgoglio la maglia del Bari. Questione di sangue", dice oggi a La Gazzetta dello Sport. Sul dibattito lanciato dal quotidiano circa la necessità di più baresi in rosa, De Trizio spiega: "Vorrei ricordare che spesso il Bari si è salvato grazie a noi baresi. Nel 1981-82 Catuzzi ci conosceva bene e portò 11 ragazzi fatti in casa in prima squadra. Ma è pur vero che la società aveva l’acqua alla gola, non c’era una lira! Quella fu una scelta intelligente, ma non c’erano alternative. Fatto sta che il Bari riprese fiato sul piano economico e accadde la stessa cosa qualche anno dopo, con le cessioni di Bigica e Amoruso alla Fiorentina. O quelle di Ventola e Cassano, altri baresi ceduti a peso d’oro".

"La nuova società sa come muoversi. Sarebbe giusto, però, che i baresi abbiano ancora spazio nel Bari. Lo dice la storia", conclude De Trizio.


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